Ciao Rita, pur conoscendoti da quando frequentavi la stessa classe di Marcello, Paolo, Corrado e tanti altri, non ci incontravamo da tempo nella natia Trivento. Bastava tuttavia il racconto di tuo padre Giovanni, e lo sguardo che gli si illuminava, a rendere vive e presenti le Tue opere. Non solo quelle a favore dei Tuoi bambini africani, ma anche l’impegno quotidianamente profuso nella professione, al servizio degli altri.

Volontaria, come chi lotta contro la mafia, o per riscattare dal degrado e dall’inquinamento un pezzo di territorio, o chi assiste i profughi, hai rappresentato un pezzo dell’Italia migliore, come ha lucidamente ricordato, tra gli altri, il Presidente Mattarella. Come altri volontari, hai superato tante resistenze, e a volte invidie e critiche, perché animata dal desiderio di cambiare il mondo, o almeno di renderlo meno ingiusto.

Un’altra Rita, la santa avvocata delle cause impossibili, potrà dare ai Tuoi cari e ai tuoi collaboratori la forza per andare avanti e per continuare la missione in Africa.

Durante la fiaccolata dell’altra sera a Trivento pensavo che personalmente non ricordo una partecipazione così massiccia della comunità ad una manifestazione politica o religiosa o sportiva.

Segno che l’esempio e l’operare paziente e silenzioso valgono più del clamore mediatico di tante chat insulse e like virtuali. E che il Tuo messaggio è passato: qualcuno sarà pronto a raccogliere il testimone e a portare avanti la Tua opera. Senza di Te, ma nel Tuo nome.

Giorgio Arcolesse

Vicepresidente Legambiente Molise

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