Trivelle: Consiglio di Stato boccia ricorsi, ok ricerche idrocarburi
Legambiente: “Basta a questa inutile e dannosa corsa al petrolio e all’utilizzo dell’airgun.
Ai nuovi parlamentari molisani facciamo appello affinchè si facciano promotori di una legge che vieti l’utilizzo di questo metodo per la ricerca di idrocarburi in mare”
“Facciamo appello ai neoletti parlamentari molisani affinchè si facciano promotori di una legge che vieti una volta per tutte la pericolosa tecnica dell’airgun – affermano da Legambiente Molise – La costa molisana non è immune dalla minaccia di nuove trivellazioni. Le concessioni di coltivazione attive in mare sono 6, di cui una proprio tra Vasto e Termoli (Rospo di Mare di Edison), che con le sue 4 piattaforme e 29 pozzi ha estratto nel 2016 oltre 178mila tonnellate di greggio.”
La tecnica dell’airgun – il metodo di ricerca più utilizzato nel settore delle attività estrattive – prevede il rapido rilascio di aria compressa nell’acqua, generando onde a bassa frequenza e rappresenta un’importante fonte di inquinamento acustico dell’ambiente marino. Sono numerosi gli studi internazionali e nazionali che confermano la dannosità dell’utilizzo di questa tecnica che può avere ripercussioni sulla fauna marina anche a diversi chilometri di distanza dal punto di effettiva esplosione.
Legambiente sottolinea inoltre che le due istanze di prospezione, che riguardano circa 30mila chilometri quadrati di mare e che coinvolgono le coste adriatiche dall’Emilia alla Puglia, sono solo la punta dell’iceberg del problema. Sono infatti 6 i pareri VIA positivi rilasciati dal Ministero dell’Ambiente nel settembre 2017, in meno di un mese, per un totale di 3.860 kmq che prevedono l’autorizzazione a effettuare attività di ricerca sempre nelle stesse aree. “Alla luce di questi dati – conclude Zampetti – riteniamo indispensabile la redazione di un Piano delle Aree che prenda in considerazione le attività di prospezione, ricerca e coltivazione degli idrocarburi, da sottoporre a valutazione ambientale strategica, per avere un quadro degli effetti cumulativi delle attività petrolifere previste in corso”.
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