Nucleare/ Vendola ad Affari Italiani: in Puglia dovranno mandare l’esercito

0

Intervista di Nichi Vendola ad Affari Italiani:
vendola31Un no secco. E anche un po’ ironico, com’è nello stile del Governatore della Puglia, Nichi Vendola, che ad Affaritaliani.it assicura che si opporrà con ogni mezzo alla costruzione delle centrali nucleari nella sua Regione. Ricorrendo, come prima cosa, alla Corte Costituzionale. “Perché è un abbaglio dal punto di vista economico, una distrazione di risorse dal lato energetico e una tragedia per l’ambiente”. La soluzione? “Investire nelle rinnovabili e sull’efficienza energetica”.
L’INTERVISTA
E’ arrivato il primo via libera del Senato al ritorno del nucleare in Italia. Quattro centrali dovrebbero essere costruite entro i prossimi 6-8 anni. E tra i siti di cui si parla c’è anche Ostuni, in Puglia. Ma per le Regioni è previsto solo un parere consultivo. Che cosa ne pensa?
“Le questioni sono due: una di metodo e una di merito. Quanto al metodo, tutta la strabiliante retorica sulla rivoluzione federalista convive qui con una evidente restaurazione centralistica. Le Regioni prima avevano il potere di dare l’intesa al governo e ora vengono ora ridotte al rango di buca delle lettere. Vengono, cioè, soltanto ascoltate, dando per inteso che il loro parere non abbia un peso effettivo. Credo che il modello di sviluppo che pensa questo governo abbia bisogno di un grado crescente di militarizzazione per poter saltare il confronto con le comunità locali”.
E per quanto riguarda il merito? Cosa pensa del nucleare nella sua Regione?
“Vorrei avere un po’ i dettagli per sapere se stanno pensando alla Costa Merlata o all’ampliamento di qualche trullo, oppure al nucleare di masseria o, ancora, al barocco atomico… Credo che dovranno ingegnarsi molto a immaginare le forme di occupazione militare del territorio, perché la ribellione della Puglia sarà rabbiosa e radicale”.
Un no senza se e senza ma, insomma.
“La nostra Regione offre al sistema Paese tanta energia. E paghiamo già un prezzo molto alto per questa nostra generosità. I polmoni del Salento sono già gonfi di polveri sottili e di ogni sorta di veleno, a causa per esempio della centrale Enel di Cerano a Brindisi. Noi siamo diventati i leader italiani della produzione di energia eolica e di energia solare e per quanto ci riguarda il tema non è certo l’entrata repentina nel nucleare, ma è la progressiva uscita dal carbone”.
Quindi consiglierebbe al governo di investire sulle rinnovabili piuttosto che sull’atomo.
“Certo. E vorrei sapere perché il governo mi ha tolto i finanziamenti al solare termodinamico sotto la direzione di Carlo Rubbia, perché mi ha tolto i finanziamenti all’idrogeno verde e perché ha questo atteggiamento di ostilità nei confronti di quelle fonti di energia che sicuramente rappresentano il futuro”.
Però da sole le rinnovabili non basterebbero a soddisfare il fabbisogno energetico del nostro Paese.
“Dobbiamo immaginare un ciclo complesso dell’energia che è fatto di efficienza energetica (e su questo argomento non mi pare che ci sia una consapevolezza da parte del governo della necessità di investire). Dobbiamo immaginare una riconversione urbanistica ed edilizia che sappia inglobare i valori dell’efficienza energetica. Dobbiamo investire molto di più su tutte le fonti di energia alternativa. Credo che il nucleare rappresenti dal punto di vista economico un abbaglio clamoroso, collocato in un tempo indefinito, dal punto di vista energetico una distrazione di risorse e dal punto di vista ambientale una tragedia per un Paese che ha già così grande scarsità di territorio e che ha i problemi di dissesto idrogeologico e di sismicità che sono noti”.
Che cosa farà adesso?
“Naturalmente ricorrerò alla Corte Costituzionale contro questa normativa del governo. E apriremo le danze…”

Possibly Related Posts:


Print Friendly, PDF & Email
0.00 avg. rating (0% score) - 0 votes

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.