LEGAMBIENTE MOLISE INTERVIENE SULLA QUESTIONE BIOGAS
Con il Provvedimento di concessione datato 18-08-2013 la Regione Molise ha finanziato la realizzazione di 5 impianti Biogas (tutti in Provincia di Campobasso) la cui potenza (elettrica) oscilla tra i 100 e i 250 kW. L’obiettivo di tale scelta, rientrante nel PSR Molise 2007/2013 azione 4 misura 3.1.1, è la creazione di un reddito alternativo a quello agricolo, lo sviluppo di fonti energetiche rinnovabili e la creazione della filiera del biogas. Un approccio lodevole appare quindi quello adottato dall’amministrazione Frattura se non fosse però per la completa assenza programmatoria e regolatoria che interessa il settore nella nostra Regione. Infatti la DGR 621/2012, che avrebbe dovuto regolamentare l’installazione degli impianti alimentati con fonti energetiche alternative tra cui quindi quelli a biogas, è completamente lacunosa rispetto a tutti quegli accorgimenti tecnici che fanno di tali impianti un potenziale investimento amico dell’ambiente.
Ad analizzare la norma regionale in materia c’è da impallidire. Quella che sarebbe dovuta essere una legge di derivazione dalle linee guida nazionali (DM 10 Settembre 2010) appare come un’imbarazzante copia incolla delle disposizioni nazionali e non, come sarebbe dovuto essere, una legge calata sul territorio rispetto alle esigenze dello stesso.
Appare quindi chiaro che se oggi un imprenditore agricolo (e non) decidesse di realizzare un impianto di digestione anaerobica lo potrebbe fare senza la necessità di adottare accorgimenti tecnici utili al fine di mitigare gli impatti ambientali che tali sistemi produttivi comunque determinano (quali gli odori derivanti dalla mancata copertura di tutte le vasche di trattamento dei liquami, la gestione delle biomasse da destinare alla digestione e dei percolati che ne deriverebbero, l’utilizzo di torce adeguate per lo smaltimento del biogas non altrimenti utilizzabile nei motori etc).
Non è difficile, viste le norme attualmente vigenti in regione, immaginare un forte ostruzionismo verso tali impianti da parte di comitati e/o associazioni preoccupati per l’impatto che tali sistemi possano provocare nel contesto in cui si verrebbero a realizzare. Occorre pertanto che, parallelamente al sostegno economico fornito dalla Regione tramite i fondi comunitari, si metta, urgentemente, mano alla legislazione regionale in materia energetica e nello specifico, per quanto riguarda il settore biomasse. Solo tramite una corretta legiferazione sarà quindi possibile garantire congiuntamente lo sviluppo di questa tipologia d’impianti, il rispetto dell’ambiente e l’accettazione sociale.
Dott. Bruno Mignogna Responsabile Energia e Ambiente Legambiente Molise
Possibly Related Posts:
- Eolico offshore al largo della costa molisana
- Biometano ad Agnone, Legambiente Molise: “Progetto che non costituisce una buona pratica.”
- Metanodotto Larino-Chieti: bene la presa di posizione del Consiglio Regionale
- No al gasdotto Larino-Chieti. Si al futuro senza fonti fossili
- Terremoto in Molise, Legambiente: “Le nostre preoccupazioni riguardanti il metanodotto Larino-Chieti sono fondate”