Giornata mondiale delle zone umide 2015

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Il 2 febbraio si celebra la “giornata mondiale delle zone umide”. Una data importante per ricordare il 41° anno della firma della Convenzione di Ramsar, siglata il 2 febbraio del 1971, a cui aderiscono oggi 160 Paesi. per la prima volta si ratificò un impegno internazionale per la tutela delle zone umide riconoscendole quali habitat fondamentali per la conservazione del patrimonio biologico della Terra. Questo accordo per la tutela delle zone umide ha permesso di salvaguardare 1.912 aree nel mondo per un totale di 187 milioni di ettari.

Istituita per ricordare l’urgenza di difendere laghi, lagune, corsi d’acqua e il ruolo importante che svolgono nel mondo per le specie migratorie e per le diverse attività economiche che sostengono come la pesca, il turismo l’agricoltura. Tante le iniziative i questa occasione si susseguono per sensibilizzare l’opinione pubblica sul valore delle zone umide e sulla loro fragilità.
Questi sono gli ecosistemi più a rischio del Pianeta. In primis in Europa, dove negli ultimi 50 anni sono scomparsi circa i due terzi delle zone umide e quelle che restano sono sotto pressione per l’inquinamento e i cambiamenti climatici. L’importanza di queste aree, soprattutto come habitat degli uccelli acquatici, è stata sancita il 2 febbraio 1971 con la Convenzione di Ramsar, in Iran, da un gruppo di paesi, istituzioni scientifiche e organizzazioni internazionali. La Convenzione è passata alla storia come primo vero trattato intergovernativo sulla conservazione e la gestione degli ecosistemi naturali. La Giornata mondiale, invece, è stata istituita nel 1997. Si stima che a questi ambienti sia legato circa il 12% delle specie animali totali, che diventano il 40% aggiungendo quelle vegetali. Quasi il 50% delle specie di uccelli presenti in Italia sono legate alle zone umide. Le aree umide forniscono acqua potabile, aiutano a riciclare l’oro blu e producono il 24% del cibo del Pianeta. Circa due miliardi di uccelli migratori ogni primavera attraversano l’Italia, ponte nel Mediterraneo fra Africa ed Europa, dai piccoli luì alla grande cicogna bianca.
Le nostre aree umide rappresentano per molti un pit stop, una sorta di area di servizio lungo le autostrade delle migrazioni per la sosta, l’alimentazione, ma anche la nidificazione.
La comune strategia di lotta ai cambiamenti climatici nella quale siamo fortemente impegnati, ci offre, dunque, la possibilità di ricordare il ruolo fondamentale che svolgono questi ambienti per i nostri ecosistemi. Lo slogan internazionale della giornata, “le zone umide per il nostro futuro”, non potrebbe essere più appropriato!
La giornata mondiale delle zone umide sarà dunque un occasione per scoprire queste aree grazie agli eventi organizzati dai circoli dell’associazione Legambiente in tutta Italia, con l’obiettivo di promuovere la salvaguardia delle zone umide ma anche di sviluppare il turismo e le economie locali

Anche Legambiente Molise, con il supporto della locale sezione di Legambiente Scuola e Formazione Molise, il circolo Archè di Santa Maria del Molise, il Circolo Eugenio Cirese di Campobasso, ha realizzato una giornata informativo – didattica presso l’Istituto Comprensivo “Orazio D’Uva” di Castelpetroso. Hanno partecipato all’iniziativa circa 50 allievi delle classi III, IV e V elementare.
Con una lezione interattiva e coinvolgente, il prof. Nicola Prozzo, docente dell’Università degli Studi del Molise, e membro illustre dell’associazione ambientalista, ha coinvolto gli allievi mostrando anche i piccoli abitatori delle zone umide dell’area limitrofa, piccoli granchi di fiume e altri invertebrati indicatori ambientali della qualità delle acque. Ha ricordato come le zone umide sono particolarmente minacciate dalle varie forme di inquinamento e dall’impatto dei cambiamenti climatici. “ Nonostante l’adozione della Convenzione di Ramsar del 2 febbraio1971-ha spiegato Prozzo- è ancora necessario compiere delle azioni di sensibilizzazione e di informazione per contrastare i cambiamenti climatici, tutelando il territorio con le sue bellezze: i laghi, le paludi, le aree marine, i parchi, le foreste e la biodiversità di questi spazi”. Tale evento si colloca nel quadro di eventi già realizzati e da avviare per la promozione dell’istituzione del Parco nazionale del Matese.
Non vogliamo lanciare un semplice spot di marketing territoriale l’istituzione del Parco Nazionale del Matese Si tratta di un investimento di portata epocale per la salvaguardia di un ecosistema complesso e vitale, un serbatoio di acqua potabile in grado di rifornire il Molise, un’ampia zona della Puglia e della Campania.

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