Buone pratiche, azioni e politiche comunitarie per promuovere la buona agricoltura e preservare la biodiversità3 min read

Si è tenuta Ieri, giovedì 23 marzo, presso la Biblioteca d’Ateneo a Campobasso la conferenza dal titolo “Buone pratiche, azioni e politiche comunitarie per promuovere la buona agricoltura e preservare la biodiversità” organizzato da Legambiente in collaborazione con il Dipartimento di Agricoltura, Ambiente e Alimenti dell’Università degli Studi del Molise.

L’evento rientrante all’interno delle azioni del progetto “imPACt”, che, finanziato con il sostegno della Commissione europea, si configura come una campagna d’informazione e comunicazione sui temi cardine della nuova PAC 2014-2020 che rispondono contestualmente alle misure di salvaguardia dell’ambiente e guardano agli obiettivi dell’Europa 2020: sicurezza alimentare, alimentazione di qualità, salvaguardia delle risorse naturali, mitigazione del clima. Altre tematiche affrontate durante l’incontro sono state quelle dell’agricoltura quale strumento attraverso cui promuovere azioni terapeutiche, educative, ricreative, culturali, di inclusione sociale, la cosiddetta agricoltura sociale con l’esperienza del progetto di apicoltura sociale A.P.E. di Campolieto e l’agricoltura nelle aree montane con l’esperienza della Melise di Castel Del Giudice.

L’agricoltura è l’attività principale che regola lo scambio tra uomo e ambiente, a partire dalla produzione di cibo, diventando un fattore cardine multifunzionale nello sviluppo economico sostenibile delle comunità locali. L’agricoltore è il suo attore principale, colui che deve tutelarla perché è il suo strumento di vita. Si trasforma, di fatto, in un vero e proprio custode della biodiversità della sua terra.

“Da sempre Legambiente ha sostenuto un modello agricolo di qualità, promuovendo quelle buone pratiche aziendali che coniugano la storia e la cultura enogastronomica dei territori con l’investimento nell’innovazione tecnologica: strumento indispensabile per sostenere il reddito agricolo e per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità ambientale e di qualità delle produzioni.”

Negli ultimi dieci anni ci sono state pesanti perdite di superficie agricola utilizzata causando un consumo spropositato di suolo. Proprio per questo Legambiente, insieme ad altre 400 associazioni, chiede alla Commissione Europea una legge comune che difenda il suolo con la campagna People For Soil. Con la petizione si chiede un quadro legislativo che tuteli i suoli europei come un patrimonio comune, garantendo la sicurezza alimentare, la conservazione della biodiversità e la regolamentazione dei cambiamenti climatici contro l’eccessiva cementificazione, contaminazione, erosione e perdita di biodiversità.

Nota positiva della PAC è la misura Greening che cerca di incoraggiare e valorizzare gli imprenditori che producono nel rispetto dell’ambiente e della qualità produttiva, un modo per promuovere l’utilizzo di prodotti biologici, più sani e sicuri dal punto di vista alimentare, sviluppando una maggiore consapevolezza nella popolazione europea.

L’agricoltura può e deve dare un contributo fondamentale alla società italiana nella tutela degli ecosistemi e nel contrasto dei cambiamenti climatici e di altre gravi emergenze ambientali nel nostro Paese, con una delle tante azioni: minimo uso di sostanze chimiche inquinanti e/o pericolose per la salute umana come i pesticidi.

All’inizio del mese di marzo la Legambiente, insieme ad altre 45 associazioni, ha chiesto alla Commissione Europea di vietare completamente il glifosato in agricoltura, il pesticida più utilizzato al mondo, ma che si è riscontrato pericoloso non solo per l’agricoltura e per gli animali, ma anche per l’uomo.

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